Le porcate attuate dal “fratello” di Graziano Menghi

Le porcate attuate da quella faccia di merda “Sfacimm omm e merd e strunz”  del “fratello” di Graziano Menghi

Quell’ essere fetente di “mio fratello”, e sua moglie di origine russa, dopo che, in accordo tra loro, hanno “sottratto” in maniera fraudolenta a mia insaputa la maggior parte di quello che faceva anche parte della mia eredità: hanno volutamente divulgato false accuse nel paese in cui sono molto conosciuto, insinuando di mie colpe  inesistenti per pararsi il culo sparlando come “quacquaraquà”; per me sono solo delle vere merde “Sfacimm omm e merd e strunz”,

nonché luridi vermi schifosi!

Per questi fatti sono stati denunciati alle autorità competenti e sottoposti a processo legale, a cui dovranno rendere conto di tutto, entro il 2014, oppure 2015! Seguiranno aggiornamenti al riguardo.

Oggi 12/05/2014 finalmente la successione ereditaria ha fatto progressi: è stato venduto l’appartamento in cui c’era la condivisione ereditaria con quello che “sarebbe mio fratello”, e che non è riuscito a togliermi…  e ho avuto la mia parte economica in denaro… nonostante le spese legali affrontate fin’ora consistenti in almeno il 30% del valore in denaro della parte a me spettante, che sono stati spesi nei 5 anni di causa,oltre al fatto che è stato venduto al 30% in meno del suo valore effettivo al momento che sulla carta sono diventato co-proprietario (2010) e che sono da detrarre  anch’essi dalla somma totale ricevuta; questo tutto per colpa di “mio fratello” e della sua avidità. Ora si procede con il processo legale per la casa “venduta” e data in proprietà assoluta a sua moglie russa, senza alcuna evidenza chiara del passaggio di soldi, e della fine che hanno fatto gli 80 mila euro che erano presenti nel libretto di risparmio di nostro padre Menghi Domenico che sono spariti di colpo senza sapere dove siano finiti… ovviamente con altre spese legali da sostenere. E prosegue la causa legale per la sottrazione della cassaforte che apparteneva a tutti gli altri eredi e che “mio fratello” ha sottratto senza pietà!

Nota: la presenza di questo sito web pubblico, è motivata come risposta e contestazione diretta alla pubblica affissione di manifesti funerari recanti l’avvenuta morte di “nostro padre”, avvenuta il 22 Febbraio 2010, in cui in maniera volontaria “qualcuno” ha voluto omettere il mio nome, recante solo il nome di “mio fratello” come figlio unico di “nostro padre”! Se io in quel momento fossi stato dall’altra parte del mondo,  era comunque doveroso includere anche il mio nome! Prima o poi questo qualcuno dovrà darmi una risposta plausibile!

Alle ore 23 circa della serata del 11/05/2012, mentre ero ad un bar per un caffè insieme a tre miei conoscenti divenuti così anche testimoni del misfatto: a sorpresa piomba alle mie spalle  “mio fratello”,  e mentre si avvicina grida con voce alterata una sorta di farneticazioni, adducendo il fatto che devo smetterla di parlare male di lui, che la farà pagare molto cara a tutti gli eredi che hanno collaborato alla denuncia della cassaforte, e minacciando me  Graziano Menghi, che presto mi mette su una sedia a rotelle! Immediatamente gli ho risposto questo enunciato: vai a parlare con il mio avvocato e sono uscito dal bar senza rivolgergli ulteriore parola, perché non merita nemmeno quella!

28/10/2011 Colpo di scena, cassaforte smurata e sparita!!!!

Sono morti a 79 anni nostra zia Elena e 86 nostro zio Giacomo, sorella e fratello di nostro padre Menghi Domenico. Mio fratello il giorno 27/10/2011 è stato nominato erede universale di tutto quello che nostro zio possedeva  e si tratta di un appartamento di valore approssimativo di 300 mila euro, contiguo a quello di un altro nostro zio paterno vivente, oltre a titoli e denaro consistenti in circa 150 mila euro. In aggiunta ha avuto in eredità anche altri 150mila euro che i nostri zii avevano depositati presso una sede bancaria nella Repubblica di San Marino! I nostri zia e lo zio, avevano comunque predisposto “dei lasciti”, da distribuire anche agli altri eredi, dentro una cassaforte murata nel sottotetto dell’appartamento diventato a questo punto unico proprietario mio fratello, i quali, tutti insieme si erano concordati di procedere all’apertura della cassaforte alle ore 15,30 del giorno seguente! Però è successo che appena mio fratello si è impossessato della chiave dell’appartamento, insieme a un’altra persona non identificata, ha iniziato a saldare con la saldatrice le inferriate metalliche alle finestre. Poi mio fratello con un pesante martello insieme alla persona sconosciuta, nonostante l’ora tarda e il fragore fortissimo dei colpi di mazzetta e scalpello, hanno proceduto a smurare la cassaforte nel sottotetto. Tutto ciò accadeva dalle ore 22 del 27/10/2011 fino a che Il 28/10/2011 alle ore 00,40 la cassaforte è stata smurata e alle ore 00,50 sono usciti con la cassaforte e sono andati via in macchina, lasciando il resto degli eredi impotenti a intervenire, in quanto mio fratello ha fatto capire che sarebbe stato meglio per questi non invadere la sua proprietà. Sono stati chiamati i carabinieri di Riccione più volte, ma non sono intervenuti perché mio fratello era nella sua proprietà. Quindi: di “quei lasciti” contenuti nella cassaforte, che erano comunque disponibili per una giusta divisione tra tutti gli eredi, da quel momento si è impossessato unicamente mio fratello! Ovviamente è già stata depositata agli organi preposti la denuncia per sottrazione di cose comuni (art. 627 c.p.), e di appropriazione indebita ( art. 646 c.p.) per il duo: mio fratello e la persona non identificata!

Prima di denunciare mio fratello per la “sottrazione” della cassaforte ho consultato un legale: vedi mia richiesta e risposta del legale! tratto da: http://www.legaleconsulenza.it/

Nel Febbraio 2010 “nostro padre” muore e il manifesto funerario riporta solo il nome di “mio fratello”, escludendo il mio, come se lui fosse figlio unico. COSA HA VOLUTO DIMOSTRARE CHE COSA?! E PER CHI?! ( Vedi manifesto funerario).

Nel 2008 ho ricevuto sms di “mio fratello” con l’accusa di essere un LADRO, perché i soldi contenuti in un libretto postale, ma mai esistito, sarebbero stati da me “fraudolentemente sottratti”, ed erano anche suoi per legittima eredità e quindi mi avrebbe fatto cadere addosso una pioggia di persecuzioni legali! Praticamente le illazioni di “mio fratello” sono che: io avrei “rubato” tutti i soldi presenti sul libretto postale di nostra madre ( vedi sms), e i badanti sudamericani avrebbero totalmente ripulito quello di “nostro padre” (vedi sms), dove oltre ai suoi eventuali risparmi sarebbero spariti anche i 130mila euro  provenienti dalla presunta “vendita” della sua casa alla moglie russa di mio fratello! Mio fratello e sua moglie non hanno esitato un attimo a denunciarmi per ingiurie, comunque reciproche, e come mai non è mai andato a cercare quei famigerati sudamericani, o almeno li avesse denunciati per appropriazione indebita di quanto sottratto a nostro padre, in quanto quei soldi dovevano servire per sostenere tutte le sue spese di mantenimento?! E si parla di 130mila euro della casa, più altri 80mila euro che da mia verifica eseguito presso l’ufficio postale risultavano presenti in un suo libretto fino al 2007, poi spariti di colpo e sostituito da quel momento da un altro libretto postale intestato con nomi congiunti a nostro padre, quello di mio fratello e di sua moglie russa, dove l’inps gli versava  una congrua pensione di oltre 1000 euro mensili. Appunto: che fine hanno fatto quei soldi?! Perché mio fratello chiede a me di pagare gli anni arretrati a sua moglie di origine russa per avere lavorato molti anni come badante presso nostro padre? E allora i sudamericani cosa ci facevano a casa di nostro padre? (vedi fax avvocato di mio fratello)

Sono fortemente motivato a incontrare i Sud-americani ecuadoreni che hanno fatto da badanti a nostro padre Menghi Domenico durante il periodo 2004-2007, chiamare il numero 377-1123419 Mio fratello ha diffuso una pesante infamia nei Vostri confronti. Ecuadoreni che possono mettersi in contatto con me Graziano Menghi.Tutte le spese legali sono a mio carico! 377-1123419.

Telefonata tra me e  Mio Fratello del 10/08/’07 dove mi racconda frottole (ascolta) mentre sua moglie aveva già avuto in “donazione” la casa, con rogito del 10/03/’07.

A seguire, nel 2008, ricevo una telefonata da “nostro padre”, con al suo fianco “mio fratello” e sua moglie russa, che in maniera verbale molto aggressiva mi fa sapere che mi VIENE a SBUDELLARE, riferendomi che sono un VIGLIACCO e un  MALEDETTO perché avrei fatto sparire il cospicuo contenuto dei “loro” soldi dal fantomatico libretto inesistente che “secondo loro” sarebbe stato intestato solo a me e nostra madre. Ascolta telefonata.

Nota: “mio fratello” non mi ha mai concesso di visionare i libretti di risparmio di “nostro padre” e di nostra madre dopo la loro morte, come mai? Non sarebbe anche un mio diritto?! “Mio fratello” qualche anno prima, in coincidenza ad un ricovero ospedaliero di nostro padre per esami vari, “stranamente” mi aveva confidato a voce di avere visionato il suo libretto postale e che “avrebbe” contenuto una cifra superiore ai 400mila euro?! Quindi se sommiamo  i “presunti 400mila” più “130mila?” della vendita della casa a sua moglie russa, che una volta ceduta a una impresa acquista un valore di circa 250mila euro, poi ci aggiungiamo il valore di oltre i 2/3  della casa avuta in eredità calcolabile per un valore di 200mila euro circa, dove anch’io per ora dispongo solo di un 1/3 consistente in un valore presunto di circa 65mila euro, che “mio fratello” ha già anticipato al mio avvocato che non può darmeli perché non ha soldi. Inoltre “mio fratello” ha riferito al mio avvocato che io sono obbligato a dover pagare la metà del totale delle spese di successione, anche se a me è rimasto appena quel 1/3. Sicuramente dovrò fargli causa, per fare rispettare le dovute percentuali. E’ chiaro che il suo obbiettivo era quello di ottenere l’appartamento dei nostri genitori tutto solo per lui e senza spendere un centesimo.

Ora proviamo a fare due conti: “400mila” + 250mila + “130mila?”,  diventano 780mila euro. Certamente una bella somma tutta per lui. Mentre a me rimarrebbe solo il valore di quel 1/3, che non vuole comunque darmelo. Senza contare tutto quello che “mio fratello” a fatto in precedenza contro di me per riuscire a sottrarmi gratis anche quella parte di 1/6 di mia proprietà.

Se poi ci mettiamo la richiesta di pagamenti da parte di “mio fratello,” consistenti in 150 euro al giorno (vedi sms inviatomi), e il fax inviatomi dal loro avvocato per gli anni arretrati che la moglie russa di “mio fratello” “avrebbe” fatto come badante a “nostro padre,” (vedi fax di richiesta): quanto dovrò pagargli ancora?

Ecco che il giorno 24/04/’10 l’avvocato di “mio fratello” comincia ad anticiparmi alcune spese sostenute e invia al mio avvocato una lista di 25mila e 474 euro di spese sostenute per “nostro padre” e che anch’io dovrei  pagare di tasca mia, dato che i soldi di “nostro padre” sarebbero stati totalmente “ripuliti” dai sudamericani (vedi lista). Inoltre fa sapere sempre tramite fax che il testamento olografo di “nostro padre,” che riporta la data di redazione nell’anno 2006, tanto per fare capire che quando lo ha redatto era in condizioni di intendere e di volere, il quale prevede per me  la quota minima legittima del suoi 4/6, e la restante quota libera dei restanti 4/4 va  tutta in eredità a “mio fratello.”. Praticamente a me è toccato il minimo del minimo possibile che la legge obbliga a esercitare e che nonostante tutti i loro biechi tentativi di appropriarsene non sono fin’ora riusciti a togliermi: almeno sulla carta!!!

Il giorno 04/05/2010, il mio avvocato, mi rende noto che l’ulteriore quota del testamento olografo del de cuius Menghi Domenico, mi prevede legittimario di 1/3 dei 4/6, che aggiungendosi al 1/6 raggiungo i 7/18, cioè poco più di 1/3 del totale, mentre mio fratello ottiene il possesso di 11/18, quindi poco meno dei 2/3 dell’appartamento avente un valore totale di 200mila euro. Quindi ora possiedo 1/3 del valore della casa di “nostro padre,” ed era proprio quello che “mio fratello” non avrebbe mai voluto che succedesse: cercando già dall’inizio di tutta questa storia, di sottrarmi quel 1/6, mettendo in campo contro di me tutta una serie di pressioni destabilizzanti. Quindi “mio fratello” ha dovuto fare “saltare fuori” il  testamento, suo malgrado, che sicuramente non lo avrebbe mai fatto se io avessi ceduto a lui quel 1/6 di mia proprietà. Lasciandomi così completamente diseredato!

“Mio fratello” ha riferito a voce al mio avvocato che “nostro padre” voleva diseredarmi totalmente, e che lui invece ha insistito a farmi lasciare almeno la parte legittima. Facendo la parte del “finto buono,” dove però un suo sms lo  smentisce del contrario (vedi sms). Questo mi fa capire che era presente quando “nostro padre” ha redatto il testamento che porta la data del 30/12/2006, e magari sotto sua dettatura. Infatti mi lascia solo la parte legittima, e da qui si vede la volontà negativa di “nostro padre” contro di me come figlio. Per legge la quota legittima mi sarebbe comunque dovuta e avrei potuto impugnare il testamento con aggravio di spese legali per “mio fratello.”. Quindi non ho avuto nessun regalo da parte di “nostro padre” e “fratello,” ma giusto il dovuto che la legge prevede, che tra l’altro hanno tentato di sottrarmelo senza mezzi termini. Infatti “mio fratello” ha ribadito al mio avvocato che non solo lui non ha soldi da darmi per la mia quota di eredità: ma richiede il risarcimento di spese che lui sostiene di avere pagato con i propri soldi e, sarebbero consistenti in 25mila euro; e reclama il risarcimento dovuto a sua moglie in veste di badante di “nostro padre,” consistente in 150 euro giornaliere, da moltiplicare per molti anni addietro! Quanti anni…? Boh?!

Quindi a tutt’oggi alla metà di Novembre 2010,  non solo per “mio fratello” non devo avere niente del mio 1/3 di parte di eredità, ma devo risarcire lui e a sua moglie russa, di qualche centinaia di migliaia di euro di lavoro attuato come badante esclusiva di “nostro padre”! Ma allora, i badanti sudamericani che lo avrebbero ripulito di tutti i suoi soldi, cosa ci facevano a casa di “nostro padre”?

Il giorno 06/04/2010 “mio fratello” recapita a mano al mio avvocato una lettera dal contenuto molto equivoco con allusioni a una mia totale falsità  sui fatti riportati su questo sito web, e i vari tentativi di bloccarlo con virus (vedi) , facendo di sua iniziativa anche una diagnosi medico-psichiatra su un mio presunto stato mentale infantile. Producendo in questo modo un rozzo tentativo di corrompere e coinvolgere l’avvocato che mi assiste con le sue illazioni (vedi lettera). E’ ovvio che ciò rende necessaria da parte mia una denuncia alle autorità giudiziarie riguardo questa sua iniziativa del tutto personale.

Il giorno 26/05/2010, l’avvocato di “mio fratello” invia al mio avvocato un fax con la lista delle spese del funerale consistenti in circa 2500 Euro, e alle spese di condomino per il 1/3  di mia proprietà, oltre al costo sostenuto per la badante, che devo sostenere e condividere prò-quota con “mio fratello”,  riferendomi inoltre che lui non è assolutamente disposto  a pagare alcunché di locazione a mio favore per il 1/3  di mia proprietà, dove però lui e sua moglie ci abitano dentro. Inoltre ha inviato la fotocopia delle operazioni di un libretto postale acceso intorno il mese di Giugno 2009, dove gli intestatari sono Menghi Domenico insieme a mio fratello e sua moglie russa, dove è stata versata la sua pensione, e si evince che i versamenti avvenuti da parte dell’INPS fino al mese di Marzo 2010 a favore  di mio padre in 10 mesi, consistono in circa 14mila euro. Quindi mi sembra che mio padre aveva  i soldi per pagarsi la badante!? E perché “mio fratello” non mi ha mostrato il precedente libretto postale di “nostro padre” con l’evidenza delle operazioni degli anni precedenti dove i sudamericani avrebbero eseguito il “repulisti” di tutti i soldi contenuti?! Benissimo… il giorno 08/06/2010 ho disposto presso l’ufficio preposto: la ricerca di tutti i titoli di valore che sono stati in proprietà dei miei genitori, e che ora risultano estinti  e svuotati di ogni valore e ci sarà un tribunale giudiziario a permettermi di chiarire ciò che è avvenuto per davvero!!!!!

Il giorno 19/05/2010, “mio fratello” mi invia un sms con l’accusa di una presunta truffa che secondo lui gli avrei fatto 20 anni fa (vedi sms)

 

Richiesta avvocato lettera 1

Buongiorno, vi scrivo da Riccione. Mio padre era unico proprietario di un immobile, e comproprietario al 50% con mia madre di un secondo immobile valutabile 200mila euro.Siamo rimasti due figli, io di 53 anni, lui primogenito di 55, dove sono rimaste in successione ereditaria dell’immobile co-intestato le seguenti parti: a mio padre i 4/6, e 1/6 e 1/6 per ciascuno di noi due fratelli.Devo dire che attualmente i rapporti tra noi due fratelli non e’ dei migliori, a causa di quanto successo e qui espongo i fatti: Mio fratello e mio padre insieme a quattro suoi fratelli (miei zii paterni), hanno da sempre sostenuto che io non fossi figlio biologico di mio padre, ma figlio di un tradimento di mia madre. Segue…..

Richiesta avvocato lettera 2  
Buongiorno avvocato, Le riscrivo sempre da Riccione. Intanto voglio ringraziarLa per le sue precise ed esaurienti risposte al mio caso riguardo la successione ereditaria. Ora volevo precisare ed aggiungere alcune cose che sono successe prima della morte di mio padre: quando mio padre mi ha telefonato per convincermi a firmare per rinunciare alla parte del mio 1/6, e che di conseguenza io mi sono recato presso la sua abitazione per prelevargli la saliva utile alla prova del D.N.A.: mio fratello alcuni giorni dopo mi ha inviato alcuni sms con l’accusa di essere un LADRO, perché i soldi contenuti nel “famigerato” libretto postale da me “fraudolentemente sottratto“ erano anche suoi per eredità legittima e quindi mi avrebbe perseguito legalmente! Segue……
Risposta avvocato a lettera 1  “tratto da: http://www.legaleconsulenza.it/
Rivolgiti da un avvocato, hai subito delle profonde ingiustizie. Andiamo con ordine: 1) In merito alla successione di tua madre, hai diritto alla quota di legittima pari a 1/4, dell’intero asse ereditario della stessa, ai sensi dell’articolo 542, II comma del codice civile. Mi sembra di aver capito che hai ereditato, da tua madre, 1/6 dell’appartamento, ossia 1/3 del 50% della casa che era di proprietà di tua madre; Ad ogni modo, al fine di rispettare la norma in materia di legittima, devi possedere almeno 1/4 del 50% dell’immobile che era di proprietà di tua madre. Se invece hai ereditato soltanto 1/6 del 50% di tua madre, devi impugnare la relativa successione e agire in giudizio, per ottenere la quota di tua spettanza dell’appartamento. Segue……
Risposta avvocato a lettera 2  “tratto da: http://www.avvocatogratis.it/
Agire giudizialmente, per far valere i tuoi diritti ereditari ovvero accontentarsi di monetizzare la quota di 1/6 dell’appartamento ? Non è possibile dare una risposta alla tua domanda, in questo preciso momento, in quanto non conosciamo le disposizioni testamentarie di tua padre. Probabilmente tuo padre non ha previsto nessuna disposizione a tuo favore, nel suo testamento, ledendo il tuo diritto alla quota di legittima. Non conosciamo inoltre, l’entità dell’asse ereditario di tuo padre (ossia il suo patrimonio, al momento della morte). Se così fosse (in tutta sincerità, penso proprio che tuo padre non abbia previsto la tua quota di legittima !!!), hai diritto di impugnare la successione di tuo padre, per soddisfare il tuo diritto alla quota legittima. Segue…..

 

“The most wanted”

Ecuadoregni che devono mettersi in contatto con me: per denunciare mio fratello alle autorità italiane, per avere diffuso una pesante infamia nei Vostri confronti. Sarete economicamente ricompensati, e tutte le spese legali che dovrete sostenere: sono a mio carico!

Sono fortemente ricercati i signori ecuadoregni, ex badanti di nostro padre Menghi Domenico, per avere operato un totale “ripulisti” (al dire di mio fratello) dei soldi contenuti in un suo libretto postale! (Vedi sms inviatomi da mio fratello)

Io sottoscritto Menghi Graziano figlio del defunto Menghi Domenico, di Riccione, vi esorto di farvi vivi e contattarmi al più presto per chiarire la Vostra posizione, ed eventualmente  denunciare alle autorità giudiziarie mio fratello per quanto affermato da lui sul Vostro conto, e capire effettivamente la verità, per ottenere anche un risarcimento economico per la diffamazione da Voi patita!

Contattatemi a questa mail: graziano@menghi.eu

 

 

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Le porcate attuate dal “fratello” di Graziano Menghi Quell’ essere fetente di “mio fratello”, e sua moglie di origine russa, dopo che hanno “sottratto” in maniera fraudolenta a mia insaputa tutto quello che faceva anche parte della mia eredità: hanno volutamente divulgato false accuse nel paese in cui sono molto conosciuto, insinuando di mie colpe  inesistenti per pararsi il culo sparlando come “quacquaraquà”; per me sono solo delle vere merde, nonché luridi vermi schifosi!

Per questi fatti sono stati denunciati alle autorità competenti e sottoposti a processo legale, a cui dovranno rendere conto di tutto! Seguiranno aggiornamenti al riguardo.

Nota: la presenza di questo sito web pubblico, è motivata come risposta e contestazione diretta alla pubblica affissione di manifesti funerari recanti l’avvenuta morte di “nostro padre”, avvenuta il 22 Febbraio 2010, in cui in maniera volontaria “qualcuno” ha voluto omettere il mio nome, recante solo il nome di “mio fratello” come figlio unico di “nostro padre”! Se io in quel momento fossi stato dall’altra parte del mondo,  era comunque doveroso includere anche il mio nome! Prima o poi questo qualcuno dovrà darmi una risposta plausibile!

Alle ore 23 circa della serata del 11/05/2012, mentre ero ad un bar per un caffè insieme a tre miei conoscenti divenuti così anche testimoni del misfatto: a sorpresa piomba alle mie spalle  “mio fratello”,  e mentre si avvicina grida con voce alterata una sorta di farneticazioni, adducendo il fatto che devo smetterla di parlare male di lui, che la farà pagare molto cara a tutti gli eredi che hanno collaborato alla denuncia della cassaforte, e minacciando me  Graziano Menghi, che presto mi mette su una sedia a rotelle! Immediatamente gli ho risposto questo enunciato: vai a parlare con il mio avvocato e sono uscito dal bar senza rivolgergli ulteriore parola, perché non merita nemmeno quella!

28/10/2011 Colpo di scena, cassaforte smurata e sparita!!!!

Sono morti a 79 anni nostra zia Elena e 86 nostro zio Giacomo, sorella e fratello di nostro padre Menghi Domenico. Mio fratello il giorno 27/10/2011 è stato nominato erede universale di tutto quello che nostro zio possedeva  e si tratta di un appartamento di valore approssimativo di 300 mila euro, contiguo a quello di un altro nostro zio paterno vivente, oltre a titoli e denaro consistenti in circa 150 mila euro. In aggiunta ha avuto in eredità anche altri 150mila euro che i nostri zii avevano depositati presso una sede bancaria nella Repubblica di San Marino! I nostri zia e lo zio, avevano comunque predisposto “dei lasciti”, da distribuire anche agli altri eredi, dentro una cassaforte murata nel sottotetto dell’appartamento diventato a questo punto unico proprietario mio fratello, i quali, tutti insieme, tutti gli eredi si erano concordati di procedere all’apertura della cassaforte alle ore 15,30 del giorno seguente! Però è successo che appena mio fratello si è impossessato della chiave dell’appartamento, di punto in bianco insieme a un’altra persona non identificata, ha iniziato a saldare con la saldatrice le inferriate metalliche alle finestre. Poi mio fratello con un pesante martello insieme alla persona sconosciuta, nonostante l’ora tarda e il fragore fortissimo dei colpi di mazzetta e scalpello, hanno proceduto a smurare la cassaforte nel sottotetto. Tutto ciò accadeva dalle ore 22 del 27/10/2011 fino a che Il 28/10/2011 alle ore 00,40 la cassaforte è stata smurata e alle ore 00,50 sono usciti con la cassaforte e sono andati via in macchina, lasciando il resto degli eredi impotenti a intervenire, in quanto mio fratello ha fatto capire che sarebbe stato meglio per questi non invadere la sua proprietà. Sono stati chiamati i carabinieri di Riccione più volte, ma non sono intervenuti perché mio fratello era nella sua proprietà. Quindi: di “quei lasciti” contenuti nella cassaforte, che erano comunque disponibili per una giusta divisione tra tutti gli eredi, da quel momento si è impossessato unicamente mio fratello! Ovviamente è già stata depositata agli organi preposti la denuncia per sottrazione di cose comuni (art. 627 c.p.), e di appropriazione indebita ( art. 646 c.p.) per il duo: mio fratello e la persona non identificata!

Prima di denunciare mio fratello per la “sottrazione” della cassaforte ho consultato un legale: vedi mia richiesta e risposta del legale! tratto da: http://www.legaleconsulenza.it/

Nel Febbraio 2010 “nostro padre” muore e il manifesto funerario riporta solo il nome di “mio fratello”, escludendo il mio, come se lui fosse figlio unico. COSA HA VOLUTO DIMOSTRARE CHE COSA?! E PER CHI?! ( Vedi manifesto funerario).

Nel 2008 ho ricevuto sms di “mio fratello” con l’accusa di essere un LADRO, perché i soldi contenuti in un libretto postale, ma mai esistito, sarebbero stati da me “fraudolentemente sottratti”, ed erano anche suoi per legittima eredità e quindi mi avrebbe fatto cadere addosso una pioggia di persecuzioni legali! Praticamente le illazioni di “mio fratello” sono che: io avrei “rubato” tutti i soldi presenti sul libretto postale di nostra madre ( vedi sms), e i badanti sudamericani avrebbero totalmente ripulito quello di “nostro padre” (vedi sms), dove oltre ai suoi eventuali risparmi sarebbero spariti anche i 130mila euro  provenienti dalla presunta “vendita” della sua casa alla moglie russa di mio fratello! Mio fratello e sua moglie non hanno esitato un attimo a denunciarmi per ingiurie, comunque reciproche, e come mai non è mai andato a cercare quei famigerati sudamericani, o almeno li avesse denunciati per appropriazione indebita di quanto sottratto a nostro padre, in quanto quei soldi dovevano servire per sostenere tutte le sue spese di mantenimento?! E si parla di 130mila euro della casa, più altri 80mila euro che da mia verifica eseguito presso l’ufficio postale risultavano presenti in un suo libretto fino al 2007, poi spariti di colpo e sostituito da quel momento da un altro libretto postale intestato con nomi congiunti a nostro padre, quello di mio fratello e di sua moglie russa, dove l’inps gli versava  una congrua pensione di oltre 1000 euro mensili. Appunto: che fine hanno fatto quei soldi?! Perché mio fratello chiede a me di pagare gli anni arretrati a sua moglie di origine russa per avere lavorato molti anni come badante presso nostro padre? E allora i sudamericani cosa ci facevano a casa di nostro padre? (vedi fax avvocato di mio fratello)

Sono fortemente motivato a incontrare i Sud-americani ecuadoreni che hanno fatto da badanti a nostro padre Menghi Domenico durante il periodo 2004-2007, chiamare il numero 377-1123419 Mio fratello ha diffuso una pesante infamia nei Vostri confronti. Ecuadoreni che possono mettersi in contatto con me Graziano Menghi.Tutte le spese legali sono a mio carico! 377-1123419.

Telefonata tra me e  Mio Fratello del 10/08/’07 dove mi racconda frottole (ascolta) mentre sua moglie aveva già avuto in “donazione” la casa, con rogito del 10/03/’07.

A seguire, nel 2008, ricevo una telefonata da “nostro padre”, con al suo fianco “mio fratello” e sua moglie russa, che in maniera verbale molto aggressiva mi fa sapere che mi VIENE a SBUDELLARE, riferendomi che sono un VIGLIACCO e un  MALEDETTO perché avrei fatto sparire il cospicuo contenuto dei “loro” soldi dal fantomatico libretto inesistente che “secondo loro” sarebbe stato intestato solo a me e nostra madre. Ascolta telefonata.

Nota: “mio fratello” non mi ha mai concesso di visionare i libretti di risparmio di “nostro padre” e di nostra madre dopo la loro morte, come mai? Non sarebbe anche un mio diritto?! “Mio fratello” qualche anno prima, in coincidenza ad un ricovero ospedaliero di nostro padre per esami vari, “stranamente” mi aveva confidato a voce di avere visionato il suo libretto postale e che “avrebbe” contenuto una cifra superiore ai 400mila euro?! Quindi se sommiamo  i “presunti 400mila” più “130mila?” della vendita della casa a sua moglie russa, che una volta ceduta a una impresa acquista un valore di circa 250mila euro, poi ci aggiungiamo il valore di oltre i 2/3  della casa avuta in eredità calcolabile per un valore di 200mila euro circa, dove anch’io per ora dispongo solo di un 1/3 consistente in un valore presunto di circa 65mila euro, che “mio fratello” ha già anticipato al mio avvocato che non può darmeli perché non ha soldi. Inoltre “mio fratello” ha riferito al mio avvocato che io sono obbligato a dover pagare la metà del totale delle spese di successione, anche se a me è rimasto appena quel 1/3. Sicuramente dovrò fargli causa, per fare rispettare le dovute percentuali. E’ chiaro che il suo obbiettivo era quello di ottenere l’appartamento dei nostri genitori tutto solo per lui e senza spendere un centesimo.

Ora proviamo a fare due conti: “400mila” + 250mila + “130mila?”,  diventano 780mila euro. Certamente una bella somma tutta per lui. Mentre a me rimarrebbe solo il valore di quel 1/3, che non vuole comunque darmelo. Senza contare tutto quello che “mio fratello” a fatto in precedenza contro di me per riuscire a sottrarmi gratis anche quella parte di 1/6 di mia proprietà.

Se poi ci mettiamo la richiesta di pagamenti da parte di “mio fratello,” consistenti in 150 euro al giorno (vedi sms inviatomi), e il fax inviatomi dal loro avvocato per gli anni arretrati che la moglie russa di “mio fratello” “avrebbe” fatto come badante a “nostro padre,” (vedi fax di richiesta): quanto dovrò pagargli ancora?

Ecco che il giorno 24/04/’10 l’avvocato di “mio fratello” comincia ad anticiparmi alcune spese sostenute e invia al mio avvocato una lista di 25mila e 474 euro di spese sostenute per “nostro padre” e che anch’io dovrei  pagare di tasca mia, dato che i soldi di “nostro padre” sarebbero stati totalmente “ripuliti” dai sudamericani (vedi lista). Inoltre fa sapere sempre tramite fax che il testamento olografo di “nostro padre,” che riporta la data di redazione nell’anno 2006, tanto per fare capire che quando lo ha redatto era in condizioni di intendere e di volere, il quale prevede per me  la quota minima legittima del suoi 4/6, e la restante quota libera dei restanti 4/4 va  tutta in eredità a “mio fratello.”. Praticamente a me è toccato il minimo del minimo possibile che la legge obbliga a esercitare e che nonostante tutti i loro biechi tentativi di appropriarsene non sono fin’ora riusciti a togliermi: almeno sulla carta!!!

Il giorno 04/05/2010, il mio avvocato, mi rende noto che l’ulteriore quota del testamento olografo del de cuius Menghi Domenico, mi prevede legittimario di 1/3 dei 4/6, che aggiungendosi al 1/6 raggiungo i 7/18, cioè poco più di 1/3 del totale, mentre mio fratello ottiene il possesso di 11/18, quindi poco meno dei 2/3 dell’appartamento avente un valore totale di 200mila euro. Quindi ora possiedo 1/3 del valore della casa di “nostro padre,” ed era proprio quello che “mio fratello” non avrebbe mai voluto che succedesse: cercando già dall’inizio di tutta questa storia, di sottrarmi quel 1/6, mettendo in campo contro di me tutta una serie di pressioni destabilizzanti. Quindi “mio fratello” ha dovuto fare “saltare fuori” il  testamento, suo malgrado, che sicuramente non lo avrebbe mai fatto se io avessi ceduto a lui quel 1/6 di mia proprietà. Lasciandomi così completamente diseredato!

“Mio fratello” ha riferito a voce al mio avvocato che “nostro padre” voleva diseredarmi totalmente, e che lui invece ha insistito a farmi lasciare almeno la parte legittima. Facendo la parte del “finto buono,” dove però un suo sms lo  smentisce del contrario (vedi sms). Questo mi fa capire che era presente quando “nostro padre” ha redatto il testamento che porta la data del 30/12/2006, e magari sotto sua dettatura. Infatti mi lascia solo la parte legittima, e da qui si vede la volontà negativa di “nostro padre” contro di me come figlio. Per legge la quota legittima mi sarebbe comunque dovuta e avrei potuto impugnare il testamento con aggravio di spese legali per “mio fratello.”. Quindi non ho avuto nessun regalo da parte di “nostro padre” e “fratello,” ma giusto il dovuto che la legge prevede, che tra l’altro hanno tentato di sottrarmelo senza mezzi termini. Infatti “mio fratello” ha ribadito al mio avvocato che non solo lui non ha soldi da darmi per la mia quota di eredità: ma richiede il risarcimento di spese che lui sostiene di avere pagato con i propri soldi e, sarebbero consistenti in 25mila euro; e reclama il risarcimento dovuto a sua moglie in veste di badante di “nostro padre,” consistente in 150 euro giornaliere, da moltiplicare per molti anni addietro! Quanti anni…? Boh?!

Quindi a tutt’oggi alla metà di Novembre 2010,  non solo per “mio fratello” non devo avere niente del mio 1/3 di parte di eredità, ma devo risarcire lui e a sua moglie russa, di qualche centinaia di migliaia di euro di lavoro attuato come badante esclusiva di “nostro padre”! Ma allora, i badanti sudamericani che lo avrebbero ripulito di tutti i suoi soldi, cosa ci facevano a casa di “nostro padre”?

Il giorno 06/04/2010 “mio fratello” recapita a mano al mio avvocato una lettera dal contenuto molto equivoco con allusioni a una mia totale falsità  sui fatti riportati su questo sito web, e i vari tentativi di bloccarlo con virus (vedi) , facendo di sua iniziativa anche una diagnosi medico-psichiatra su un mio presunto stato mentale infantile. Producendo in questo modo un rozzo tentativo di corrompere e coinvolgere l’avvocato che mi assiste con le sue illazioni (vedi lettera). E’ ovvio che ciò rende necessaria da parte mia una denuncia alle autorità giudiziarie riguardo questa sua iniziativa del tutto personale.

Il giorno 26/05/2010, l’avvocato di “mio fratello” invia al mio avvocato un fax con la lista delle spese del funerale consistenti in circa 2500 Euro, e alle spese di condomino per il 1/3  di mia proprietà, oltre al costo sostenuto per la badante, che devo sostenere e condividere prò-quota con “mio fratello”,  riferendomi inoltre che lui non è assolutamente disposto  a pagare alcunché di locazione a mio favore per il 1/3  di mia proprietà, dove però lui e sua moglie ci abitano dentro. Inoltre ha inviato la fotocopia delle operazioni di un libretto postale acceso intorno il mese di Giugno 2009, dove gli intestatari sono Menghi Domenico insieme a mio fratello e sua moglie russa, dove è stata versata la sua pensione, e si evince che i versamenti avvenuti da parte dell’INPS fino al mese di Marzo 2010 a favore  di mio padre in 10 mesi, consistono in circa 14mila euro. Quindi mi sembra che mio padre aveva  i soldi per pagarsi la badante!? E perché “mio fratello” non mi ha mostrato il precedente libretto postale di “nostro padre” con l’evidenza delle operazioni degli anni precedenti dove i sudamericani avrebbero eseguito il “repulisti” di tutti i soldi contenuti?! Benissimo… il giorno 08/06/2010 ho disposto presso l’ufficio preposto: la ricerca di tutti i titoli di valore che sono stati in proprietà dei miei genitori, e che ora risultano estinti  e svuotati di ogni valore e ci sarà un tribunale giudiziario a permettermi di chiarire ciò che è avvenuto per davvero!!!!!

Il giorno 19/05/2010, “mio fratello” mi invia un sms con l’accusa di una presunta truffa che secondo lui gli avrei fatto 20 anni fa (vedi sms)

 

Richiesta avvocato lettera 1

Buongiorno, vi scrivo da Riccione. Mio padre era unico proprietario di un immobile, e comproprietario al 50% con mia madre di un secondo immobile valutabile 200mila euro.Siamo rimasti due figli, io di 53 anni, lui primogenito di 55, dove sono rimaste in successione ereditaria dell’immobile co-intestato le seguenti parti: a mio padre i 4/6, e 1/6 e 1/6 per ciascuno di noi due fratelli.Devo dire che attualmente i rapporti tra noi due fratelli non e’ dei migliori, a causa di quanto successo e qui espongo i fatti: Mio fratello e mio padre insieme a quattro suoi fratelli (miei zii paterni), hanno da sempre sostenuto che io non fossi figlio biologico di mio padre, ma figlio di un tradimento di mia madre. Segue…..

Richiesta avvocato lettera 2  
Buongiorno avvocato, Le riscrivo sempre da Riccione. Intanto voglio ringraziarLa per le sue precise ed esaurienti risposte al mio caso riguardo la successione ereditaria. Ora volevo precisare ed aggiungere alcune cose che sono successe prima della morte di mio padre: quando mio padre mi ha telefonato per convincermi a firmare per rinunciare alla parte del mio 1/6, e che di conseguenza io mi sono recato presso la sua abitazione per prelevargli la saliva utile alla prova del D.N.A.: mio fratello alcuni giorni dopo mi ha inviato alcuni sms con l’accusa di essere un LADRO, perché i soldi contenuti nel “famigerato” libretto postale da me “fraudolentemente sottratto“ erano anche suoi per eredità legittima e quindi mi avrebbe perseguito legalmente! Segue……
Risposta avvocato a lettera 1  “tratto da: http://www.legaleconsulenza.it/
Rivolgiti da un avvocato, hai subito delle profonde ingiustizie. Andiamo con ordine: 1) In merito alla successione di tua madre, hai diritto alla quota di legittima pari a 1/4, dell’intero asse ereditario della stessa, ai sensi dell’articolo 542, II comma del codice civile. Mi sembra di aver capito che hai ereditato, da tua madre, 1/6 dell’appartamento, ossia 1/3 del 50% della casa che era di proprietà di tua madre; Ad ogni modo, al fine di rispettare la norma in materia di legittima, devi possedere almeno 1/4 del 50% dell’immobile che era di proprietà di tua madre. Se invece hai ereditato soltanto 1/6 del 50% di tua madre, devi impugnare la relativa successione e agire in giudizio, per ottenere la quota di tua spettanza dell’appartamento. Segue……
Risposta avvocato a lettera 2  “tratto da: http://www.avvocatogratis.it/
Agire giudizialmente, per far valere i tuoi diritti ereditari ovvero accontentarsi di monetizzare la quota di 1/6 dell’appartamento ? Non è possibile dare una risposta alla tua domanda, in questo preciso momento, in quanto non conosciamo le disposizioni testamentarie di tua padre. Probabilmente tuo padre non ha previsto nessuna disposizione a tuo favore, nel suo testamento, ledendo il tuo diritto alla quota di legittima. Non conosciamo inoltre, l’entità dell’asse ereditario di tuo padre (ossia il suo patrimonio, al momento della morte). Se così fosse (in tutta sincerità, penso proprio che tuo padre non abbia previsto la tua quota di legittima !!!), hai diritto di impugnare la successione di tuo padre, per soddisfare il tuo diritto alla quota legittima. Segue…..

 

“The most wanted”

Ecuadoregni che devono mettersi in contatto con me: per denunciare mio fratello alle autorità italiane, per avere diffuso una pesante infamia nei Vostri confronti. Sarete economicamente ricompensati, e tutte le spese legali che dovrete sostenere: sono a mio carico!

Sono fortemente ricercati i signori ecuadoregni, ex badanti di nostro padre Menghi Domenico, per avere operato un totale “repulisti” (al dire di mio fratello) dei soldi contenuti in un suo libretto postale! (Vedi sms inviatomi da mio fratello)

Io sottoscritto Menghi Graziano figlio del defunto Menghi Domenico, di Riccione, vi esorto di farvi vivi e contattarmi al più presto per chiarire la Vostra posizione, ed eventualmente  denunciare alle autorità giudiziarie mio fratello per quanto affermato da lui sul Vostro conto, e capire effettivamente la verità, per ottenere anche un risarcimento economico per la diffamazione da Voi patita!

Son muy apreciados señores ecuadoreni, cuidadores ex Menghi mi padre Domingo, habiendo hecho un total de “tabla rasa” (las palabras de mi hermano) el dinero que figura en su libro postal! (Ver mensajes de texto enviados por mi hermano) me inscribí Menghi Menghi hijo Graziano del fallecido Domingo, Riccione, le insto a que le permiten vivir y póngase en contacto conmigo tan pronto como sea posible para aclarar su posición, y, finalmente, se quejó ante los tribunales por lo que mi hermano dijo que en su nombre, y para entender realmente la verdad, para obtener una compensación monetaria por difamación sufrida por usted!

Contattatemi a questa mail, correo al contacto: graziano@menghi.eu

Está fuertemente investigó los señores ecuadoreni, ex cuidadores de mi padre Menghi Domenico, que han operado un total “diseñado” (a decir de mi hermano) dinero figura en una postal su libro! (Consulte inviatomi de sms de mi hermano) Me suscribí a Menghi Graziano hijo de la finales Menghi Domenico, Riccione, insto a hacerte vivir y en contacto conmigo tan pronto como sea posible para aclarar su posición y posiblemente condenar a las autoridades judiciales que mi hermano hizo por él en su cuenta y realmente entender la verdad, para obtener una compensación financiera por difamación por usted fanático!

 

 

 

 

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